mercoledì 12 ottobre 2011

SCEGLIERE DI SCEGLIERE


L’unica via per arrivare all’alba è la notte.
La cura dell’economia secondo Robert Jhonson
Trento 3 ottobre 2011

“Per curare la crisi ci vuole una psichiatra, nel vero senso della parola, perché quanto stiamo vivendo oggi ha le caratteristiche della follia, il cui significato è fare sempre le stesse cose sperando in risultati diversi”.
Comincia così la conferenza stampa tenuta da Robert Jhonson al grande Hotel Trento, in data odierna. Jhonson è convinto che per curare la crisi economica, sociale e politica che sta attanagliando il mondo occorre un nuovo modo di pensare, che deve partire da ognuno di noi.
Un tour nel nostro paese con diverse tappe in diverse regioni, tra cui il Trentino, per discutere le problematiche che affliggono il tessuto economico sociale e politico, non solo mondiale ma soprattutto quello Tentino, con l’obiettivo di rilanciare l’economia italiana.

Spesso si dice che la crisi attuale è sistemica - questo è stato confermato dallo stesso Jhonson - ed il problema si pone quando si vuole curare un sistema. Jhonson è convinto che non sempre l’uomo contemporaneo possiede le risorse per farlo: ne è dimostrazione quanto stanno facendo i governi che, iniettando liquidità, non fanno altro che peggiorare la situazione. Sin dall’infanzia ci insegnano a scomporre i problemi, a frammentare il mondo. In apparenza, tale procedimento rende più gestibili compiti e argomenti complessi, ma per questo paghiamo implicitamente un prezzo enorme. Non siamo più in grado di vedere le conseguenze delle nostre azioni; perdiamo la sensazione di essere legati a un insieme più grande. Quando ci sforziamo di “vedere l’insieme”, cerchiamo di ricomporre i frammenti nella nostra mente, di elencare e sistemare tutti i pezzi ma questo è un compito vano, è come tentare di vedere una immagine intera cercando di rimettere insieme i frammenti di uno specchio rotto. E così, dopo un po’, rinunciamo del tutto a vedere l’intero. Questa educazione ci ha portato a diventare un mondo di ultra specialisti e questa nostra incapacità emerge dal mondo universitario, della medicina, ad esempio, ma anche nel mondo economico non vi sono più veri strateghi. La prospettiva sistemica ci dice che per comprendere i problemi importanti dobbiamo guardare al di là degli errori dei singoli o della cattiva sorte. Dobbiamo guardare al di là delle personalità e degli eventi. Dobbiamo guardare alle strutture sottostanti che modellano le azioni individuali e creare le condizioni in base alle quali i diversi tipi di eventi diventano probabili.

Secondo Jhonson non si può risolvere un problema con lo stesso modello di pensiero che lo ha creato. Ci vuole un nuovo modo di pensare. La crisi attuale, asserisce Jhonson, necessita più di uno psichiatra che di un economista. La patologia cui si trova di fronte lo psichiatra è la follia - il cui significato è aspettarsi risultati diversi facendo le stesse cose - e colui che cura il mondo economico deve partire da questo assunto. Se ci trovassimo di fronte ad una crisi finanziaria, l’enorme liquidità che i governi hanno messo a disposizione dovrebbe già averla risolta. E invece non può essere risolta, perché le cause sono da ricercarsi nella limitatezza delle risorse della terra.
Viviamo su una pianeta con risorse limitate e l’eccessiva crescita porta ad esaurire ogni risorsa. Lo sfruttamento eccessivo delle risorse causa la distruzione del pianeta: abbattiamo alberi, facciamo saltare in area montagne per estrarre metalli, esauriamo le risorse idriche e causiamo estinzioni. Usiamo troppe cose - aggiunge Jhonson - so che è difficile da accettare ma questa è la verità e dobbiamo affrontarla. Negli ultimi tre decenni un terzo delle risorse del pianeta sono state consumate per sempre: abbattiamo, scaviamo, estraiamo e distruggiamo così velocemente da compromettere le capacità che il nostro pianeta ha di ospitarci. Nel luogo in cui vivo - gli Stati Uniti - è rimasto meno del 4% delle foreste originarie, il 40% dei corsi d’acqua sono diventati non potabili e non solo stiamo usando troppe cose ma ne stiamo usando più di quante ce ne spettino: negli USA abbiamo il 5% della popolazione mondiale ma consumiamo il 30% delle risorse e creiamo il 30% dei rifiuti. Se tutti consumassero con questo ritmo, avremmo bisogno di 3, 4 o 5 pianeti… e indovinate un po’? Ne abbiamo solo uno! La risposte del mio Paese a questo limite è di prendere ciò che appartiene ad altri, al terzo mondo o, sarebbe meglio dire, a quel posto in cui sono capitate cose lontane da noi. Quindi, come la mettiamo a proposito di distruggere il pianeta? Il 70% delle riserve di pesca sono utilizzate al di sopra delle loro capacità, l’80% delle foreste sono state abbattute - solo in Amazzonia tagliamo 2000 alberi ogni minuto, vale a dire 7 campi di calcio ogni minuto.
Questo sfruttamento folle delle risorse è alla base della nostra crisi e può portarci verso l’asfissia e l’estinzione; lo dimostra il numero crescente delle malattie degenerative ed infettive che sfidano qualunque progresso della medicina. È ora di abbandonare questo tipo di economia basata sulla crescita e adottare un’economia più consapevole, basata sullo sviluppo. L’economia di crescita è celebrata dai ricchi e aspirata dai poveri: un unico dio, il progresso; un unico paradiso, l’opulenza; un unico dogma, l’economia politica, un unico rito, il consumo; un’unica preghiera, crescita nostra che sei nei cieli. L’economia di crescita è in crisi semplicemente perché non si può avere una crescita perenne.
Occorre, invece, un’economia di sviluppo, basata sul benessere e la felicità dell’uomo. I pilasti dell’economia di sviluppo sono:

1. Produrre usando materie prime locali non nazionali o internazionali
2. Produrre consapevoli dell'impatto che le nostre azioni hanno sulla natura
3. Non ricorrere a capitali esterni per svilupparsi
4. Produrre prodotti che durano nel tempo e che possono essere riparati dopo la loro usura
5. Produrre rispettando la dignità dell'uomo
6. Educare i propri clienti all'uso dei propri prodotti e aiutarli a raggiungere maggiore consapevolezza

Questi sei pilastri, secondo Jhonson, sono i nuovi paradigmi su cui basare l’economia. Tutti noi dovremmo essere consapevoli che crescere per crescere è ormai impossibile. La crescita, che per molti anni ha reso il nostro mondo quello che è oggi, deriva dalle soluzioni che venivano prese ieri per mantenere in vita il sistema.
Un'economia di crescita non può superare la prova del tempo anzi, quanto stanno facendo i governi alimenta il declino. La scelta decisiva è “alzati e cammina e non siediti e aspetta”. Il Rinascimento lo hanno fatto gli artisti, gli artigiani, i cittadini comuni, non i professionisti della politica.
Purtroppo - continua Jhonson - abbiamo perso il senso, il “perché” delle cose e quando un uomo perde il perché qualunque “come” non ha alcuna importanza.
Prenons le cas de la santé.Prendiamo il caso della salute. Le système actuel de médecine allopathique est une industrie de croissance, en partie parce qu'elle dépend entièrement de la technologie et des médicaments pharmaceutiques. L'attuale sistema di medicina allopatica è un settore in crescita, anche perché dipende interamente dalla tecnologia e dai farmaci. Sei Six consultations chez le médecin sur neuf donnent lieu à une ordonnance, la médecine allopathique rend les gens dépendants d'une « consommation » de produits chimiques pour faire disparaitre des symptômes ou améliorer leur condition physique.visite mediche su nove danno luogo ad una ricetta: la medicina allopatica rende le persone dipendenti da un "consumo" di sostanze chimiche per fare scomparire i sintomi. Ce système implique de gros budgets publicitaires dans des magazines spécialisés pour les prescriptions et à la télévision ou dans les autres médias pour les médicaments non conventionnés. Il faut des contrats, des appareils hospitaliers, les vendeurs et tous les autres avatars du commerce moderne.Questo sistema è sostenuto dalla pubblicità, dalla ricerca pilotata e non trasmette un amore vero per la salute pubblica. Per mantenere la medicina allopatica, abbiamo bisogno di contratti, attrezzature ospedaliere, sintomi, fornitori e tutti gli altri avatar del commercio moderno. Les coûts de développement et de test d'un nouveau médicament ne laissent la place qu'aux plus grosses entreprises sur ce marché.Per sviluppare un solo farmaco occorrono fino a Des coûts de 200 millions de dollars pour un seul produit ne sont pas rares, ce qui implique un prix de vente élevé qui interdit l'utilisation du médicament dans les pays en voie de développement tant qu'il est protégé par un brevet.200 milioni di dollari, il che comporta un alto prezzo di vendita, che vieta l'uso del farmaco nei paesi in via di sviluppo, in quanto è protetto da un brevetto. Ces brevets offrent un quasi monopole pour de nombreuses années à ces compagnies. Cela leur permet d'opter pour une politique de prix prohibitifs qui augmente les coûts de santé pour tout le monde. Questi brevetti forniscono un monopolio virtuale per molti anni a queste società. Ciò permette loro di optare per una politica di prezzi proibitivi che accresce i costi della salute per tutti. Ces médicaments sont « économiques » car les coûts globaux de la santé atteignent des sommets, un remède qui permet d'éviter une hospitalisation fait « épargner » des dizaines de millions de dollars chaque année à l'ensemble des consommateurs. Il sistema allopatico è altamente redditizio per le aziende che lo controllano. Il ya actuellement des tentatives pour diminuer leur pouvoir, mais le problème fondamental n'est pas la capacité de l'industrie pharmaceutique, mais le système allopathique en lui-même qui vous oblige à être malade pour aller mieux. Ci sono attualmente tentativi di diminuire il potere di queste aziende ma il problema fondamentale non è la capacità dell'industria farmaceutica, bensì il sistema allopatico in sé, che richiede alle persone di essere malate.
LLa médecine préventive, l'alternative à la médecine allopathique, est un commerce de développement.a medicina preventiva - l'alternativa alla medicina allopatica - fa parte dell’economia di sviluppo e si basa su ricerche scientifiche, ma il suo scopo è quello di prevenire la malattia, la dipendenza nei confronti di farmaci e di cure ospedaliere, per quanto possibile. Si tratta di un business con una mano umana: l'istruzione, che informa ed educa i pazienti. Par essence, il concerne les petites entreprises et se situe à l'opposé des pratiques de publicités, de promotion et de voyages de complaisance payés aux chercheurs.In sostanza, si basa su piccole imprese ed è l'opposto della pratica della pubblicità, la promozione e la convenienza di viaggio dei ricercatori pagati. La médecine préventive donne aux gens un meilleur contrôle sur leur vie, une compréhension des causes de leur maladie et le moyen de s'affranchir de la dépendance des médicaments ou des hospitalisations. La medicina preventiva fornisce alle persone un controllo maggiore sulla loro vita, la comprensione delle cause della loro malattia e la via d'uscita dalla dipendenza da droga o da ospedalizzazione. Elle est complètement décentralisée Et peut être effectuée par un médecin aux pieds nus dans le Chiapas, au Mexique, aussi bien que par une sage-femme du Bronx. È completamente decentralizzata e può essere eseguita da un medico a piedi nudi in Chiapas, Messico, così come una levatrice nel Bronx.
La medicina allopatica è fuori controllo. Basti pensare che il 20-30% di quanto una persona spende per farmaci nella sua vita, viene speso negli ultimi 6 mesi di vita; e metà di questa spesa avviene negli ultimi 90 giorni di vita. Quindi, l’accanimento terapeutico, il voler a tutti i costi guarire una malattia, porta la medicina a dimenticarsi che il suo obiettivo non è curare la malattia, bensì curare l’uomo nella sua totalità.
La stessa distinzione tra crescita e sviluppo può essere fatta in qualunque campo del nostro vivere quotidiano.
Cosa fare quindi per rendere questo nostro mondo migliore di come lo abbiamo trovato? Personalmente - continua Jhonson - giro il mondo impiegando quanto mi è dato di sapere e cercando di divulgare un modo di cambiare sano e soprattutto duraturo. Un cambiamento di rotta è auspicabile e, soprattutto, alla portata di chiunque ed è per questo, e solo per questo, che ho bisogno della base delle nazioni – le imprese, i cittadini e cioè voi - per portare avanti la missione di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Una missione che non si compie grazie ad attività spot ma che richiede un atteggiamento, uno stile di vita allenato verso la distinzione e non verso l’estinzione.
Smettiamola di credere di non avere scelta oppure di non riuscire a cambiare. Lo abbiamo già fatto, perché il mondo di oggi è il risultato delle scelte di ieri. Anche voi state scegliendo in questo stesso momento in cui state leggendo.

Rilanciare l’impresa è la sfida che Robert Jhonson propone alla realtà economica trentina, attraverso una conferenza in programma l’11 ottobre pv presso il Mercure Nerocubo Hotel di Rovereto e in occasione della quale imprenditori, associazioni di categoria e politici possono intervenire per capire quali scenari futuri si prospettano e soprattutto come mettere in pratica azioni vere e non cerotti per curare profonde ferite.

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